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COMPOSIZIONE NEGOZIATA: LA FORMULA PER EVITARE IL FALLIMENTO

Flavia Morazzi (consulente Ufficio Tributario Confcommercio Ascom Padova): "Strumento utile per rimettere in piedi situazioni difficili seppur non disperate, per cui, se la situazione finanziaria è pesante, non bisogna perdere tempo"
Nel primo semestre 2025 a Padova 15 istanze (sulle 20 dell'intero Veneto)

Poniamo il caso che un'azienda sia in difficoltà. Fino al 2021 la prospettiva era il fallimento e poco altro. Dal 2021, invece, con l'obiettivo di aiutare le imprese in difficoltà a risolvere le proprie crisi finanziarie, è stata introdotta una particolare procedura, denominata composizione negoziata, che ha come obiettivo principale quello di evitare il fallimento e favorire il risanamento dell'azienda, salvaguardando l'attività e l'occupazione.

Composizione negoziata

Più nello specifico: la composizione negoziata è un percorso volontario e stragiudiziale, attivabile online, che permette all’imprenditore in difficoltà di farsi affiancare da un esperto indipendente (nominato dalla Camera di Commercio) per trovare soluzioni con banche, fornitori, lavoratori, fisco, ecc.
I vantaggi della procedura sono evidenti: sospensione temporanea di alcune azioni esecutive, coinvolgimento diretto del debitore nelle trattative, nessun passaggio obbligatorio dal tribunale (salvo in caso di accordi giudiziari).

Progetto "Patente d'Impresa"

"Si tratta di una procedura pensata anche per le piccole e medie imprese ancora risanabili - spiega Flavia Morazzi, consulente dell'Ufficio Tributario di Confcommercio Ascom Padova che, al suo interno, ha uno staff dedicato al progetto “Patente d’Impresa” - perchè è di fondamentale importanza poter intercettare segnali di squilibrio prima che diventino evidenze di crisi. Questo significa che se le cose non vanno bene è deleterio procrastinare, meglio intervenire subito, comunque finchè il quadro complessivo lo permette".

I numeri

Il tessuto economico padovano sembra essersi interfacciato esattamente con questo profilo. Dal 2021, anno di introduzione della procedura, e fino al primo semestre di quest'anno, a Padova sono infatti state presentate 52 istanze, 15 delle quali nei primi sei mesi del 2025. Di tutte le 52, un lotto di 17 è ancora in corso; 7 si sono concluse positivamente; 27 si sono concluse negativamente e 1 istanza è stata rifiutata.
Si tratta, in massima parte di piccole S.r.l. e S.p.A., spesso imprese familiari operanti nei settori manifatturiero, commerciale o artigianale. Seppur non siano state segnalate variazioni significative rispetto al trend nazionale, va sottolineato come le 15 istanze presentate a Padova nel 2025 siano ben il 75% di quelle presentate in tutto il Veneto, visto che nella nostra regione il totale è di 20 istanze".

Bene, male? 
"Difficile a dirsi - analizzano in Confcommercio Ascom Padova - perchè, in assenza di un pregresso robusto, i dati potrebbero, ad un tempo, offrire un quadro negativo e uno positivo: negativo se consideriamo che padovane sono la stragrande maggioranza delle imprese che hanno optato per la procedura (e che potrebbero dunque essere la punta dell'iceberg di una crisi del sistema niente affatto passeggera); positivo se, come sembra più probabile, l'adesione alla procedura così marcata nella nostra provincia, è la cartina di tornasole di un'economia sana che, anche quando è in difficoltà, non demorde e cerca le possibili soluzioni per ripartire". 

PADOVA 12 LUGLIO 2025